Viaggi Sicuri
17.03.2021

“La cultura non si isola”: Procida, capitale italiana della cultura 2022

Ciao, come stai? Grazie di essere qui e di leggerci: dopo un periodo di silenzio abbiamo deciso di ricominciare, un passo alla volta, guardando lontano e pensando al domani con fiducia. Non siamo certo noi a doverlo sottolineare; questa pandemia è stata feroce, dal canto nostro vogliamo provare a essere ottimisti e ripartire da quello che abbiamo di più caro: le persone che amano viaggiare. 

Come sarà il 2021 dal punto di vista turistico? Cosa dobbiamo aspettarci?

Il 2021 è iniziato con una bella notizia, un faro di speranza per chi, come noi, non vede l’ora di tornare a viaggiare. Procida. Capitale italiana della cultura 2022.

Questa deliziosa isola del golfo di Napoli sarà per un anno intero scenario di eventi, esplorazione, conoscenza del territorio.

Ecco qualche succosa anticipazione per farti apprezzare la portata dell’evento.

Procida, capitale sovversiva

“Procida sarebbe una capitale della cultura sovversiva perché in grado di mettere in discussione (sovvertire) la nostra concezione dello spazio e delle connessioni che lo strutturano. Metterebbe in discussione immaginari, svelerebbe complessità fin qui non ragionate e porrebbe sul piatto la sfida cruciale della sostenibilità.”

Così dichiara Giulia D’Argenio a Il Mattino di Napoli, ed è proprio su questi assi che si sviluppa tutto il programma di Procida 2022, con ben 44 progetti culturali, 330 giorni di eventi, 240 artisti, 40 opere originali, 8 spazi culturali rigenerati.

Scendendo più nel dettaglio, i progetti riguarderanno 5 sezioni cardine:

  1. Procida inventa, area dedicata ad eventi artistici come mostre, cinema, performance.
  2. Procida ispira, spazio che punta a raccontare l’isola come luogo da cui farsi influenzare, nel concreto e nell’immaginario.
  3. Procida include, che diffonde attraverso i linguaggi dell’arte il messaggio del siamo tutti uguali con le nostre differenze.
  4. Procida innova, eventi che mettono in relazione la comunità locale con quella innovatrice per arricchire il patrimonio culturale del luogo.
  5. Procida impara, per crescere tutti insieme, aziende, realtà pubbliche, private, enti sociali.

Come ci si aggiudica il titolo di “capitale italiana della cultura”

L’idea di eleggere ogni anno una “capitale italiana della cultura” arriva nel 2014 da Dario Franceschini: l’obiettivo è attrarre turismo attorno alla città vincitrice, attraverso eventi e programmi che si snodano nell’arco di 365 giorni, riqualificare i beni culturali e paesaggistici, offrire nuovi servizi a chi visita quel luogo.

L’elezione spetta al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo affiancata da una severa commissione di sette esperti nominata dallo stesso ministero: nel 2015 ha vinto Ravenna, nel 2016 Mantova, nel 2017 Pistoia, nel 2018 Palermo, nel 2019 Matera, che però ha coinciso con l’elezione della capitale europea della cultura, nel 2020 Parma, che rimarrà in carica anche per tutto il 2021 grazie al Decreto Rilancio.

Una curiosità? Sappiamo già le capitali della cultura 2023: non abbiamo la sfera di cristallo ma il Ministero ha assegnato il titolo d’ufficio a Bergamo e Brescia, le città più colpite dalla pandemia.

Cosa rende Procida “Procida”

Procida è una delle isole più piccole che fa parte del Golfo di Napoli, quattro chilometri quadrati di estensione, ma tanta grinta, anima e carattere.

Arrivando con il traghetto (l’unico modo per raggiungere l’isola) si vedono subito case colorate, coste frastagliate da cui s’intravedono piccole calette nascoste, paesaggi fatti di frutteti e vicoli in cui addentrarsi.

Non lasciamoci ingannare dal fatto che Procida sia una piccola isola e che si possa visitare in fretta: sono tante le cose da scoprire e conoscere.

Qualche esempio? Eccolo qui:

  • Palazzo d’Avalos. Il punto più alto di Procida, da cui si gode un bel panorama; il palazzo risale all’epoca cinquecentesca, dal 1830 fino al 1988 la costruzione fu convertita a carcere.
  • Terra Murata. La fortezza di Procida, realizzata per difendere l’isola dalle invasioni passate.
  • Corricella. Il coloratissimo borgo di pescatori pieno di reti, pescherecci e profumi marittimi.
  • Marina Grande. Si tratta del porto principale di Procida, quello che vediamo sulle cartoline con degli scorci bellissimi da cui partono tutti i vicoletti per conoscere l’isola.
  • Spiaggia del Pozzovecchio. Una baia a ferro di cavallo dalla sabbia vulcanica dove Massimo Troisi ha recitato la celebre scena de Il postino, quella in cui registra al figlio i suoni dell’isola.

Ci auguriamo di poter visitare tutto questo molto presto.

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